Riccardo Cecchetti: dieci anni di visione, passione e futuro per Virtuoso & Belcanto

Dieci anni possono sembrare pochi nella storia della musica, ma quando sono guidati da una visione chiara, da una sensibilità rara e da un’instancabile energia creativa, diventano fondamenta solide su cui costruire qualcosa di unico. È il caso del Maestro Riccardo Cecchetti, Direttore Artistico del Festival Virtuoso & Belcanto, che nel 2025 celebra dieci anni alla guida di un progetto divenuto riferimento internazionale per la musica da camera e la formazione di giovani talenti.

Pianista di fama internazionale, partner musicale di alcuni tra i più importanti interpreti del panorama europeo, Riccardo Cecchetti ha saputo trasporre nella direzione artistica del Festival la stessa cura artigianale che riserva all’interpretazione musicale: attenzione al dettaglio, profondità di pensiero, e una tensione costante verso l’eccellenza, senza mai perdere di vista l’anima umana dell’arte.

Il festival come laboratorio vivo

Quando nel 2015 ha avviato Virtuoso & Belcanto, la sfida era grande: trasformare Lucca, città ricca di storia musicale ma fuori dai circuiti maggiori, in un polo internazionale capace di attrarre studenti, docenti e pubblico da tutto il mondo. Dieci anni dopo, quella scommessa è stata vinta.

Sotto la guida di Cecchetti, Virtuoso & Belcanto è diventato un laboratorio vivo di alta formazione, un luogo in cui si incontrano giovani promesse e grandi maestri, dove si sperimentano nuovi linguaggi senza perdere il legame con la tradizione. Il Festival ha accolto, in questi anni, centinaia di musicisti da più di 40 Paesi, consolidando una rete di relazioni culturali che oggi attraversa l’Europa, il Nord e Sud America, l’Asia.

Una direzione artistica “maieutica”

Riccardo Cecchetti non è un direttore artistico che impone un’impronta. È, piuttosto, un costruttore di spazi. Spazi in cui le idee possono nascere, svilupparsi, contaminarsi. Lo dimostrano le molteplici sezioni del festival — dalle masterclass alle residenze artistiche, dai concerti nei luoghi storici ai progetti di divulgazione — ma anche la qualità e varietà degli artisti coinvolti: docenti come Alfred e Adrien Brendel, Bruno Giuranna e molti altri, hanno contribuito a fare di Virtuoso & Belcanto una vera e propria scuola del pensiero musicale.

Il valore della continuità e della trasformazione

In questi dieci anni, Cecchetti ha mantenuto salda la rotta ma ha saputo anche evolvere il festival, aprendolo alla comunicazione contemporanea, all’interdisciplinarietà, alle esperienze internazionali. Ha portato la musica nei musei, nei chiostri, nelle piazze, convinto che l’arte non debba solo essere ascoltata, ma anche respirata, condivisa, vissuta.

La sua visione ha influenzato un’intera generazione di giovani musicisti, molti dei quali oggi suonano in importanti orchestre, vincono concorsi internazionali, e continuano a sentirsi parte di quella comunità fondata sulla dedizione, sullascolto reciproco, sullamore per il mestiere musicale.

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